Discordia: l’ufficio di collocamento dei GDT

Chissà se nasce prima l’ambientazione o la meccanica.
Chissà se nel momento in cui si è dato il nome al gioco si è pensato al famoso pomo. Leggenda vuole che Zeus invitò tutti gli dei dell’Olimpo al banchetto nunziale del matrimonio di Peleo e Teti. Tutti eccetto Eris, dea della discordia che, contrariata come minimo, decise come nelle migliori tradizioni soap-operistiche di presentarsi comunque all’evento. Assetata di vendetta non si presentò certo a mani vuote. Arrivata in loco lanciò su di una tavola bandita un pomo d’oro con su scritto “alla più bella”.
Al che Taylor, Brooke e… no aspettate… Era, Afrodite e Atena iniziarono a litigare pretendendo di essere la più bella!
La storia finirà con la guerra di Atene. Già.

Un gioco di dadi e lavoratori

Bernd Eisenstein, autore del titolo da 1 a 4 giocatori edito da Iron Games e localizzato in Italia da Giochix, non si è ispirato assolutamente a quanto raccontato in questo piccolo incipit ma ditemi la verità? E’ stato interessante no?
Aprendo la scatola infatti ci troveremo sulle sponde del Reno al tempo di Agrippina e suo figlio Nerone dove, nelle vesti di governatore di un villaggio, dovremo in qualche modo organizzarne la vita lavorativa e militare.


Per farlo avremo a disposizione un gioco di selezione azioni limitate, queste ultime, al posizionamento dei 3 dadi in dotazione. I vecchi e cari amici a sei facce nei loro colori blu, giallo e rosso, smetteranno per l’occasione i panni di dadolatori per vestire quelli di selezionatori. Infatti, nei 4 turni di cui è composto il gioco ognuno diviso in 5 round (stagioni per l’occasione…già: nell’antica Roma a quanto pare erano cinque… beata ignoranza!) il primo giocatore di round (chiamato Maximus) dovrà lanciare i 3 dadi posizionandoli, a seconda del suo valore, sul tabellone centrale nell’apposita sezione riferita al valore lanciato. Sotto ognuno dei sei valori è presente una tessera azioni che è stata posizionata nel setup in maniera randomica e sulla quale sono indicate le tre azioni disponibili per i giocatori:

  • Espandere la città
  • Raccogliere stelle dalla riserva
  • Piazzare lavoratori sulle tessere città

Espandere la città significa prendere una delle 4 tessere “fondamenta” e posizionarla nel rigo ad hoc della plancia giocatore. Questa infatti è divisa in due parti: sul suo lato destro la città vera e propria divisa in porti (blu), caserme (rosso), mercati (bianco) e fattorie (giallo).  Ogni giocatore inizierà con 1 porto, una caserma, 2 mercati e 2 fattorie sulle quali potremo costruire i veri e propri quartieri su cui andremo a spedire i nostri lavoratori.
La seconda azione ci dice di prelevare dal tabellone di gioco centrale il numero di stelle indicato. Queste andranno a posizionarsi sulla parte sinistra della nostra plancia ad indicare l’attivazione di alcuni effetti one-shot o prolungati che acquisiremo strada facendo durante la nostra partita. L’ultima azione è un po’ il cuore del gioco, ovvero inviare i lavoratori sulle tessere città.

In alternativa alle tre azioni viste sopra potremo prendere una tessera città dalla colonna sotto il valore del dado che abbiamo lanciato e posizionato. Per prenderla avremo bisogno, chiaramente, di avere le fondamenta adatte. Solo così potremo andare a collocare la tessere e prepararla a ricevere “personale”. Ogni tessera ha 3 spazi con indicato il numero di lavoratori che può ricevere e nel nostro turno, con l’azione che abbiamo visto, potremo riempire uno solo di questi spazi che avrà comunque un valore variabile di ospiti. Per poter effettuare una spedizione gratuita aggiuntiva dobbiamo effettuare un’azione gratuita (prima o dopo il nostro turno) d’invio speciale.

Diamo uno sguardo alle nostre tessere città.

Molte di loro hanno un dado disegnato con un valore preciso. Se nel nostro turno utilizziamo un dado che possiede colore e valore identico a quelli presenti sulle nostre tessere città, su ognuna di loro, potremo andare a fare un invio extra gratuito. Questo ci aiuterà ad accelerare il trigger di fine gioco… ma non è così semplice.
Se da una parte il flusso di gioco è rapido ci saranno diverse cose da calcolare.


In primis dovremo organizzare le nostre caserme andando a riempirle di nostri lavoratori al fine di attivarle e renderle in grado di difenderci dall’invasione dei germani di fine turno. La forza di questi ultimi è data dalla somma dei due token dove viene anche riportata la “penalità” o il bonus a seconda se riusciremo a respingerli o meno. Per farlo dovremo avere non solo caserme ma anche torri militari (anch’esse con spazi lavoratori occupati) che ci aiuteranno a raggiungere il valore richiesto. Il secondo fattore da tenere in considerazione sono i “sacchetti arancioni” visibili OVUNQUE sulla propria plancia. Proprio come un vero “censimento” si andrà a vedere di quanta altra forza lavoro necessita la nostra città e la somma di tutti i sacchetti (che il tracciato acquedotto posto sul fondo della plancia giocatore potrà mitigare) sarà il numero di nuovi lavoratori che andremo a pescare ad inizio del turno successivo.

Nemmeno a dirlo…occhio ai sacchetti arancioni!
Alla fine dei cinque turni gioco, se nessuno durante la partita ha piazzato tutti gli aspiranti lavoratori, vincerà chi ne ha di meno in riserva.

Impressioni a tiepido.

Piccola premessa. Discordia è un gioco che ha una grafica che personalmente trovo poco piacevole. Sicuramente è funzionale per il tipo di gioco che offre ma non fa certo venir voglia di dire “Wow!” una volta intavolato. Eccetto questo piccolo fattore personale il gioco gira molto molto bene. Il setup varia solamente nel numero di pezzi da utilizzare (torri, tessere città, stelle ecc.) a seconda dei giocatori al tavolo e, non essendoci tantissime azioni tra cui scegliere, il downtime non ne risente più di tanto (in due giocatori abbiamo finito in 60 minuti la prima partita). Questo è dovuto anche dal fatto che le azioni sono indissolubilmente legate a due fattori:

  • Il valore del dado
  • Il dado che vi “ruberà” il Maximus

Per quanto riguarda il primo punto vi capiterà di avere a disposizione solo azioni inutili e dovrete quindi ripiegare con l’acquisto di una città (se avete spazio). Il gioco prevede anche la possibilità di saltare il turno ma non la consiglierei.
Per quanto riguarda il Maximus, beh, qui ho veramente apprezzato questo escamotage per dare un piccolo vantaggio a chi è primo di turno. Sarà l’unico a poter scegliere tra i 3 dadi e sarà anche l’unico a portarlo via dal tabellone lasciando gli altri con solo due scelte. Quindi anche questa scelta limiterà un pochino la possibilità di fare azioni “utili” ad ogni turno.
Discordia è un gioco che propone un’originale piazzamento lavoratori mischiato alla gestione dei dadi anche se, quest’ultima, è molto blanda visto che potremo solamente cambiarne il valore e solamente se in possesso di token ad hoc.

Ho trovato molto interessante la meccanica che costringe a piazzare lavoratori con l’obiettivo di triggerare il fine partita e il vincitore. Se vogliamo un po’ in controtendenza con l’idea di piazzare per ricevere i soli benefici dei classici worker placement.
Nelle prime partite ho però pensato ci fossero un po’ troppa carne al fuoco visti i raid, i sacchetti arancioni che ci pongono il sovraffollamento come piaga ad ogni turno, la necessità di sviluppare costantemente il territorio, il dover necessariamente incrementare grazie alle stelle i bonus (che vanno a coprire sacchetti) e infine anche decreti e privilegi. Ultimi ma non ultimi questi saranno dei token che prenderemo quando avremo raggiunto determinati obiettivi a tavola o avremo piazzato 4/6 espansioni sulla nostra città.

Insomma, molte variabili da tenere in considerazione ma un gioco che, se si ha dimestichezza con i pesi medi, risulterà piuttosto semplice da apprendere nonostante un regolamento che voga contro con pochi esempi ad aiutare il lettore che probabilmente avrebbero aiutato non poco ad assimilare il flusso. Ci aggiriamo attorno ai 45 euro di prezzo di media e devo dire che il prezzo è giusto in relazione a cosa offre in termini di materiali, art work e gameplay. La longevità è buona ed è data specialmente dalle tantissime tessere città e il randomico piazzamento delle tessere azioni.
Ah già! L’organizer interno è fatto benissimo e lo considero assolutamente un punto a suo favore.

Il gioco prevede anche una simpatica modalità solitario che vi vedrà costretti a esaurire interamente i vostri lavoratori prima della fine del gioco. Contro di voi un set di tessere che ad ogni turno vi toglieranno un pezzo (tessere città, dadi, tessere espansione) simulando in qualche modo una partita a due giocatori.
Mi raccomando cronometratevi perché il regolamento dice espressamente che, qualora riusciste a vincere, potrete riprovarci ma… più in fretta! (mah!)

Menzione d’onore!

La bruttezza del segnalino primo giocatore è veramente più unica che rara. Non posto la foto perché veramente la trovo una cattiveria gratuita e nonostante ciò ho provato a capire cosa fosse e da romantico sognatore mi sono detto: “Ma certo! Questo è il pomo della discordia!”


Per acquistare i vostri giochi da tavolo vi consigliamo il nostro store di fiducia MagicMerchant.it