Magic Keys – A caccia di chiavi nel bosco

Magic Keys (Le chiavi magiche in italiano) è un gioco edito dall’editore coreano Happy Baobab, vincitore del Kinderspiel des Jahres 2024, premio riservato al il miglior gioco per bambini dalla prestigiosa giuria dello Spiel Des Jahres.

Il gioco non ha ancora un’edizione italiana ma la sua totale indipendenza dalla lingua e la disponibilità online del regolamento in inglese, lo rende facilmente fruibile a chiunque. La scatola riporta un’età consigliata di 5+ (6+ in alcune edizioni) e durata di 15 minuti.

Scrigno, gemme e chiavi

il contenuto di Magic Keys colpisce subito per gli splendidi componenti: uno scrigno in plastica con serratura funzionante e compatibile con le 21 chiavi in plastica (5 per ciascuno dei 4 colori più 1 chiave dorata), gemme traslucide, una pedina avventurieri, 3 dadi speciali ed elementi in cartoncino spesso da assemblare nel tabellone per costruire la plancia di gioco. L’apertura della scatola catturerà sa subito l’attenzione dei bambini al tavolo.

La preparazione è molto rapida: tutte le gemme vanno messe all’interno dello scrigno, i cespugli ed il castello assemblati sul tabellone da sistemare poi sopra la scatola che fungerà da supporto. Quindi, le chiavi vengono poste negli spazi contrassegnati (chiavi viola negli spazi viola, chiavi gialle negli spazi gialli, e così via fino alla chiave dorata da porre nell’ultimo spazio ai piedi del castello. La pedina avventurieri viene posizionata nella casella iniziale e si è pronti ad iniziare.

Un introduttivo al Push-your-luck

I giocatori interpretano un gruppo di avventurieri che si addentra nella Foresta delle Chiavi per recuperare la memoria perduta del Re di turno, sigillata all’interno di uno scrigno magico. Per farlo dovranno però essere bravi e fortunati nel trovare le “vere” chiavi, quelle in grado di aprire lo scrigno, evitando quelle false. In termini di gioco Magic Keys è un perfetto introduttivo al concetto del push-your-luck che tramite meccaniche semplici mette i bambini (o adulti) di fronte a scelte dipendenti dalla volontà di arraffare più o meno gemme.

Se avete prestato attenzione ai componenti, avrete notato che è presente una sola pedina avventurieri e di fatti i giocatori condivideranno tale pedina lungo il percorso della Foresta delle Chiavi, un percorso a caselle, disseminato di chiavi fino al castello in cui è custodita l’ambita chiave dorata.

Nel proprio turno il giocatore lancia i 3 dadi, scartando quelli che mostrano il simbolo del sonno. Tra i dadi rimanenti, indicanti un numero, ne sceglie uno e avanza la pedina del numero di caselle indicato. A questo punto il giocatore dovrà scegliere se proseguire con i dadi rimasti oppure fermarsi, raccogliere la chiavi presente nella casella occupata e provare ad aprire lo scrigno. Perché provare? Perché sono presenti 5 chiavi per ciascun colore e di queste 3 sono “vere” chiavi in grado di aprire lo scrigno e 2 sono invece chiavi false che non apriranno la serratura.

Se lo scrigno si apre, il giocatore ottiene un numero di gemme che dipende dal colore della chiave utilizzata: le chiavi posizionate nelle prime caselle forniscono meno gemme (chiavi viola e celesti), quelle disponibili più avanti ne garantiscono di più (le chiavi verdi 3 gemme, quelle gialle 4) fino ad arrivare alla chiave dorata che assicura l’apertura dello scrigno con un bottino da 5 gemme. Dopo aver tentato l’apertura dello scrigno, la pedina torna alla casella iniziale ed il giocatore successivo procede con il proprio turno.

Ma attenti a rischiare perché, se tutti i dadi lanciati dovessero mostrare il simbolo sonno, il turno termina immediatamente ed il giocatore successivo potrò proseguire dalla casella in cui si trova la pedina.

Il gioco termina quando un giocatore accumula un certo numero di gemme, dipendente dal numero di giocatori.

Chi troppo vuole nulla stringe            

Come anticipato, il gioco con semplici meccaniche offre spunti interessanti. Solitamente i bambini tenderanno, almeno inizialmente, a rischiare spesso (se non sempre…), ma è interessante osservare come con il passare dei turni la paura di terminare il turno con un nulla di fatto, avvantaggiando anche gli altri, li spingerà ad essere più attenti nelle loro scelte, prediligendo magari uno stop per una chiave da 2 gemme piuttosto che rischiare sempre per arrivare alla famigerata chiave dorata e ritrovarsi con le mani vuote. Va anche considerato che andando avanti le chiavi lungo il percorso saranno sempre meno, rendendo l’avanzamento più difficoltoso perché capiterà spesso di trovarsi in caselle senza chiavi e si sarà costretti a lanciare i dadi per avanzare.

Il gioco introduce una piccola compensazione per mitigare l’eventuale frustrazione data da un turno senza gemme raccolte: è infatti possibile “spendere” una chiave falsa raccolta per riprendere i dadi sonno scartati e lanciare così tutti i 3 dadi a disposizione. Lo stesso effetto può essere ottenuto anche finendo il proprio movimento sopra una casella speciale presente a metà percorso e che permette appunto di recuperare tutti i dadi sonno.

Altro dettaglio da segnalare è relativo ai componenti, pensati per aiutare i giocatori. Il castello tridimensionale non è solamente un abbellimento scenico ma le sue torri fungono da supporto su cui agganciare le “vere” chiavi già utilizzate. Questo permette di vedere quante siano le chiavi vere e false rimaste in gioco, spingendo i bambini al ragionamento e a piccoli calcoli matematici (se sono state già utilizzate 2 “vere” chiavi verdi, tra le 3 rimanenti sul percorso solo una sarà vera).

Considerazioni finali

Ci sono diversi motivi per cui mi sento di consigliare Magic Keys a chiunque intenda regalare un gioco a bambini di 5-6 anni: componenti eccezionali (prendere la chiave, inserirla nello scrigno e girarla nella speranza che sia vera, regala sempre un momento di suspense), preparazione rapida e regole immediate. Mi permetto anche di indicarlo come ottimo filler per adulti, di fatti si tratta di un ottimo push your luck da proporre a chiunque e anche i più grandi si divertiranno nello scegliere se addentrarsi nella foresta o accontentarsi di un bottino magro ma sicuro.

P.S. regalato a mia figlia per il compleanno di 5 anni, si è rivelato una sorpresa gradita, apprezzata anche dal “grande” di 7 anni e mezzo.


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