La fuga di Velia – Tra Escape Room e storia
“Nessuno può collaborare agli inganni capitalistici della più trista fata Morgana”
Quando si ascoltano talune frasi, la mente non può far altro che rievocare brutti ricordi, ma al contempo rimembrare la storia del nostro paese. Il 10 giugno 1924 una squadra fascista rapì e assassinò Giacomo Matteotti, reo di aver denunciato i brogli elettorali che stavano per introdurre il regime dittatoriale di Mussolini. La moglie di Matteotti, Velia Titta, decise di incontrare proprio il Duce a Palazzo Chigi, per chiedergli la restituzione della salma. Al rifiuto di tale richiesta, la vita della vedova Matteotti subì un cambiamento radicale. Da questo evento storico, l’autrice Atropo Kelevra organizza La fuga di Velia dalle squadre fasciste e coinvolge i giocatori in una lotta contro il tempo.
Titolo: La fuga di Velia
Anno: 2024
Autori: Atropo Kelevra
Artisti: Andrea Longhi
Editore italiano: Officina Meningi
Genere: Escape Room
Numero Giocatori: 1+
Durata: 90 minuti
Età: 14+
Dipendenza dalla lingua: Alto
Lo specchio della storia
All’interno della scatola, troveremo un mazzo di carte, alcune pedine trasparenti, una tessera maschera e delle mappe che sostituiranno il “classico” tabellone di gioco. I materiali sono ben curati e la grammatura delle carte fa presagire una certa solidità per quanto riguarda la durabilità nel tempo, soprattutto nel caso si tentasse di rigiocare l’avventura. Stiamo parlando comunque di un’Escape Room, il cui compito sarà quello di (ri)scoprire la vicenda narrata, risolvendo enigmi e affidandosi all’intuito, oltre a una certa dose di ragionamento.
Il perno principale è raccontare la storia della vedova Matteotti in fuga dalle squadre fasciste, fino a giungere all’epilogo finale. Ripercorrere una (quella) parte della storia italiana è una bella sfida e nonostante la sensazione di facilità iniziale, tutto tenderà a complicarsi notevolmente man mano che la storia si dipana. Tuttavia le sorprese e i colpi di scena non mancheranno.
Buona la prima…
La fuga di Velia è stato concepito come un’Escape Room da tavolo, dove in maniera solitaria o in compagnia bisognerà rivivere l’epopea di Velia Titta, snodata in tre aree principali e raffigurate dalle mappe in dotazione. Nella prima parte della storia bisognerà aiutare la protagonista a recuperare informazioni utili nella villa di famiglia. Il tutto è gestito dal grande mazzo di carte che scandisce sia il luogo da visitare, sia la ricompensa per aver completato con successo un enigma. Inizialmente i rompicapi saranno facilmente accessibili a qualsiasi mente, quindi la curva di apprendimento comincerà a salire verso l’alto con i vari stratagemmi ed elementi visivi presenti nelle illustrazioni.
L’Escape Room prosegue attraverso gli avvenimenti e segreti astrusi che dovremo proteggere, onde evitare la sconfitta, con Velia arrestata dai fascisti. Per non sfociare nella frustrazione, torna in aiuto una carta riassuntiva per i suggerimenti nel caso taluni enigmi fossero tropo complessi, richiedendo dall’esterno un’indicazione o consiglio su come superare l’ostacolo. A mettere maggior pressione e ansia ci penserà anche il sistema bonus/malus, annotando sull’apposita carta l’avversità incontrata da Velia, mitigata dai vari aiuti duranti la storia.
Tutta la vicenda può essere portata a termine nella durata di 60-90 minuti, ma potrebbe terminare in anticipo nel caso Velia venisse arrestata (e consentirne la rigiocabilità), così come potrebbe protrarsi ancora più a lungo a seconda dei ragionamenti utilizzati. Ovviamente una volta terminata la sessione, non potrà essere rigiocata con gli stessi giocatori al tavolo. Nessun componente verrà rimaneggiato o distrutto, come al contrario avviene in altri giochi del genere, quindi al termine il contenuto risulterà intonso.
La storia insegna
Concepire un’Escape Room o un gioco da tavolo ispirato a fatti realmente accaduti, storici e in un determinato contesto culturale non è mai facile, soprattutto se teniamo in considerazione il periodo di riferimento. Da questo punto di vista, l’autrice ha trattato il tema con sommo rispetto e sensibilità, senza scivolare nella trappola della tematica politica, sfiduciando o irritando chi usufruisce del prodotto. Al contrario, la storia di Velia fa riflettere, tanto e coinvolge chi la aiuta a scoprire alcuni risvolti sopiti a causa del tempo, sinonimo della grande clessidra di pietra che lega la storia del nostro paese.
Le illustrazioni a cura di Andrea Longhi rappresentano la giusta immersione e un toccante tuffo nel passato, evocando uno stile artistico che dona un maggior coinvolgimento tra i partecipanti. Nonostante la commovente storia e la voglia di giungere al termine per carpirne tutta l’essenza, La fuga di Velia presenta alcune sbavature che comunque non pregiudicano l’esperienza. Nelle primissime fasi di gioco, scoprendo il modus operandi, sono incappato in qualche carta che ha messo in confusione la mia mente. Gli enigmi iniziali sono facilmente interpretabili, ma ciò che da uno se ne ricava non corrisponde a quanto intravisto o percepito dall’illustrazione. Il dilemma insinuato è proseguito fino all’epilogo, per poi svanire data la sua importanza marginale. Successivamente si avverte una piccola discrepanza nella difficoltà, specie nella parte finale, dove un maggior bilanciamento sarebbe stato opportuno. A fare il paio, vi è la carta dei suggerimenti che resta un po’ ambigua e vaga circa alcuni indovinelli. Tuttavia, La fuga di Velia rappresenta il perfetto connubio tra storia e gioco da tavolo, di come una storia toccante possa essere raccontata seguendo una scia di avvenimenti che restano nel cuore anche di chi ama giocare. Mai occasione è stata più meritevole per ricordare il centenario della morte di Matteotti.
La fuga di Velia, prodotto dall’Archivio di Stato di Rovigo e pubblicato da Officina Meningi, è disponibile gratuitamente (fino a esaurimento scorte) sul portale dell’editore con un acquisto di almeno 20€, inserendo il codice “VELIA” durante il check-out, oppure all’appuntamento riservato a Play – Festival del Gioco di Modena il prossimo 17-19 maggio, dove vi sarà anche la presentazione del gioco con l’autrice.
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