Coney – Quanto sono sofisticati sti coniglietti!

Coney è un gioco da tavolo per famiglie in cui i giocatori assumono il ruolo di allevatori di conigli, cercando di creare la fattoria più prospera e ben organizzata possibile. è un gioco targato Little Rocket games per 1-4 giocatori dai 12 anni in su di una durata media di 20’. Autori Giampaolo Razzino e Mirko Properzi.

Come si presenta il gioco

Coney ha una scatola piccolissima come tutta la linea di giochi di carte; di cui fa parte il suo predecessore Hens e il nuovissimo Barrio. Nella scatola, che ha un’illustrazione bellissima, troviamo: un regolamento, lineare e non troppo lungo, 72 carte coniglio, 4 carte riepilogative, 1 segnalino in legno per il primo giocatore e 72 segnalini in legno per le risorse (fieno, carota e pellet). Il materiale è curato e decisamente fa la sua figura, soprattutto stupisce molto rispetto al fatto che è un gioco di carte.

Il gioco nel dettaglio

Set up abbastanza veloce: si mescoleranno tutte le carte creando il mazzo di pesca, poi si metteranno tutte le risorse in centro, facilmente raggiungibili da tutti i giocatori e ciascuno prenderà una risorsa di ciascun tipo, insieme ad una carta riepilogativa; inoltre verranno distribuite a ciascun giocatore 5 carte, dalle quali, si formerà la prima mano tramite il sistema di draft (se ne sceglierà una, poi si passeranno le carte restanti al giocatore vicino…fino ad avere ciascuno 4 carte in mano).

Tutte le carte non scelte verranno scartate in un mazzo degli scarti, posto accanto a quello di pesca. A questo punto sveliamo le prime 3 carte che formeranno il mercato.

Le carte presentano un disegno di un coniglio nella parte centrale: le illustrazioni sono molto dettagliate e bellissime. A sinistra del coniglio troviamo l’indicazione del colore (tramite l’icona coniglio bianca, marrone, nera etc etc…in una carta possono esserci più icone di colori diversi), nonché l’indicazione del genere, maschile o femminile; sulla destra, sono indicati i punti vittoria di fine partita, e il costo in risorse (indicate dalle relative icone fieno, pellet e carota). Nella parte inferiore sono invece indicate le regole di posizionamento della carta (ad esempio non può essere circondata da conigli di un certo genere, o deve avere accanto un coniglio di una certa specie), nonché il valore di vendita (vendere una carta coniglio dal proprio allevamento consentirà di pescare nuove carte e/o ottenere risorse). Sulle carte si trova poi il coupon, che potrà darci benefici immediati o ricorrenti, ovvero bonus particolari a fine partita. E su alcune di esse anche un logo: otterremo ulteriori punti bonus se riusciremo a radunare nel nostro allevamento un certo numero di coniglio con lo steso logo.

Si può iniziare a giocare: Al proprio turno ogni giocatore può scegliere una azione sola tra:

  • Rifornimento: si scartano una o più carte, e se ne pescano di nuove dal mercato o dal mazzo fino ad ottenerne 4. 2 carte dalla propria mano potranno essere “riservate” poste cioè a faccia in su di fronte a noi, in attesa di essere giocate, così da aumentare le carte in nostro possesso. Infine si prenderanno 2 risorse qualsiasi dalla riserva generale.
  • Giocare carte coniglio: si possono giocare fino a 2 carte coniglio dalla propria mano o tra quelle riservate, pagandone il costo in risorse e mettendole nel proprio allevamento in modo fa formare una griglia 3×3. Come regola generale ogni nuova carta deve essere collocata adiacente ortogonalmente ad una carta già posizionata (fa naturalmente eccezione la prima), inoltre, come già detto dovremo rispettare le condizioni di posizionamento specificate su ciascuna carta. In questa fase sarà anche possibile vendere carte precedentemente giocate, così da liberare slot utili per nuove carte. Se non riusciamo a soddisfare le condizioni di posizionamento potremo anche scegliere di giocare nel nostro allevamento una carta a faccia in giù (in questo caso farà da “conigliera”) pagando 2 risorse qualsiasi.
  • Sviluppo: Si attivano tutte le abilità dei coupon presenti sulle carte del proprio allevamento ottenendo le risorse indicate per ogni carta; in questa fase potremo inoltre riporre 1 risorsa, fra quelle possedute, su ogni carta del nostro allevamento che lo richieda, per ottenere punti a fine partita.

A fine turno se abbiamo più di 4 carte in mano scarteremo le eccedenti. Si innesca la fine della partita quando un giocatore mette la 9 carta nell’allevamento: a questo punto tutti i giocatori finiscono il turno e si passa al conteggio dei punti. Conteremo i punti delle carte nell’allevamento oltre tutti i bonus dei coupon e i punti legati ai loghi presenti: inoltre avremo un punto vittoria aggiuntivo per ogni 3 risorse rimaste. Eventuali carte riservate rimaste non giocate nell’allevamento, ci daranno un malus di 2 punti. Chi raggiunge il punteggio maggiore vince!

Considerazioni

Coney è un gioco compatto, che si presenta molto bene. La meccanica del gioco è abbastanza lineare e pulita, però non lo definirei un gioco semplice perché le informazioni di cui dobbiamo tener conto per le regole di posizionamento di ogni carta ed i vari ed eventuali bonus punteggio legati al posizionamento sono tanti: soprattutto alle prime partite dovremo fare un pò di attenzione alle tante icone ed informazioni da gestire.

Il gioco consente di vendere le carte del proprio allevamento, ma nel regolamento mancano indicazioni specifiche su come procedere nel caso in cui la carta venduta contenga delle risorse riposte sopra: a rigor di logica verrebbe da pensare che le carte vendute facciano  perdere tutte le risorse sopra sistemate (questa è la soluzione che personalmente adotto), ma potremmo anche decidere (di comune accordo tra i giocatori) che se si vende una carta con risorse sistemate sopra queste possano tornare in mano al giocatore, visto che il regolamento non dice nulla in proposito.

Il gioco sta tutto nel riuscire ad ottenere la miglior combinazione possibile tra le carte: saremo portati a cercare spasmodicamente la compagna perfetta al nostro coniglietto, ma dobbiamo anche tener conto dei progressi altrui, perché formare una griglia 3×3 è molto più veloce di quanto sembri.

Fattore fortuna: c’è, non è preponderante, ma la base del gioco è una pesca di carte. Quello che riusciremo ad avere in mano dipende moltissimo da come le carte usciranno: questo da un lato può costringerci a cambiare strategia (facendoci perder tempo) perché le carte su cui abbiamo puntato si combinano male con quelle uscite dalla pesca; ma dall’altra parte ci assicura partite molto variabili.

Gli effetti delle carte si attivano in 3 modalità diverse: immediatamente, non appena giochiamo la carta, nell’azione sviluppo, oppure a fine partita. Sarà importante non sottovalutare l’impatto strategico di questi fattori: ad esempio potremmo scegliere di non puntare su azioni sviluppo, rinunciando a determinati benefici, per accelerare il completamente dell’allevamento, oppure prenderci più tempo, e lavorare sullo sviluppo, per ottimizzare la pesca delle carte e l’ottenimento di risorse. E naturalmente dovremo tenere in considerazione l’andamento degli allevamenti altrui: è usuale che la partita si chiuda con un ultimo turno in cui si riesca a chiudere la partita poco prima che gli altri riescano a collocare la loro ultima carta, rubando la vittoria di un soffio. La morale della favola è che Coney rimane un gioco in cui abbiamo la possibilità di giocare solo 9 carte (e vi assicuro che sono poche per realizzare tutti i nostri desideri) in cui la strategia e l’ottimizzazione sono fondamentali.

D’atra parte questa è la sola interazione che avremo con i nostri avversari. Coney è quel che si dice un solitario di gruppo, perché tenderemo naturalmente a rivolgere la nostra attenzione tutta sulla nostra griglia e sulla nostra mano. Superate le prime partite, quando avremo più dimestichezza con l’iconografia e la meccanica, tenderemo a guardare il gioco degli avversari verso fine partita, per contare i turni realisticamente mancanti alla fine della partita e così cercare di ottimizzare i nostri punteggi nel tempo rimanente Nonostante tutto rimane la sensazione che ognuno faccia la propria partita senza veramente interferire con gli altri.

La versione in solitario mi è piaciuta forse più del gioco multiplayer, perché ottimizzare in 9 turni il gioco non è cosa semplice tanto più che non possiamo ripetere per due turni consecutivi la stessa azione. Questa variante è molto sfidante, senza nulla togliere rispetto all’esperienza in più giocatori. Anzi vista la scarsa interazione della versione multiplayer trovo che la sfida con se stessi sia anche più avvincente.

L’età definita dalla scatola trovo sia giusta: il gioco è strategico e non facile per ragazzi al di sotto dell’età indicata. E forse il tema non è così appealing per questo target. Il materiale e la grafica lo rendono appetibile ad un pubblico adulto anche non giocatore e questo è sicuramente un punto a favore.

D’altra parte, proprio a causa della molteplicità di combinazioni e di strategie possibili, Coney teme i pensatori al tavolo: se poi aggiungiamo la necessaria verifica delle condizioni di posizionamento, un analizzatore ossessivo-compulsivo, finirà per allungare il tempo di gioco all’infinito: soprattutto in presenza di quei giocatori che non sono in grado di elaborare la propria strategia durante il turno altrui. In tal caso consiglio di stabilire un tempo massimo entro cui ciascuno deve fare le proprie mosse, se non volete invecchiare al tavolo.

Questo è un gioco in cui mi sarei aspettata di trovare un taccuino per calcolare i punteggi data la molteplicità di combinazioni, peccato per l’occasione mancata, anche perché il materiale è molto curato e sarebbe stato un punto a favore ulteriore.

In conclusione, il mio giudizio sintetico: gioco contenuto, portabilissimo in giro ma che chiede una certa profondità di analisi ed è altamente strategico.


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