Turing Machine – Recensione

“Le macchine sono in grado di pensare?”

Turing MachineAlcune volte anche i poveri programmatori hanno bisogno di evadere dalla prigionia degli algoritmi, prendendosi il tempo necessario a far volare la mente, ma restando comunque intrappolati nell’equazione del divertimento. Giunge dal passato, in una sorta di strappo temporale, una strana macchina capace di rispondere a ogni domanda formulata. Sia chiaro: non basta solo chiedere la cosa giusta. Le risposte bisognerebbe anche interpretarle. Nacque in questo modo, negli anni trenta, un costrutto di regole come risposta a ogni quesito. Ripercorrendo le orme del matematico, l’estro di Fabien Gridel e Yoann Levet ha dato vita all’omonimo calcolatore sotto mentite spoglie: Turing Machine.

Titolo: Turing MachineTuring Machine
Anno: 2022
Autori: Fabien Gridel, Yoann Levet
Illustratori: Sébastien Bizos
Editore: Scorpion Masqué
Editore italiano: Asmodee Italia
Genere: Deduzione
Numero Giocatori: 1 – 4
Durata: 20 minuti
Età: 14+
Longevità: Alta
Rigiocabilità: Infinita
Livello di apprendimento: Medio
Dipendenza dalla lingua: Bassa

Grazie a Scorpion Masqué possiamo mettere finalmente le mani su uno dei più grandi aiutanti della storia dell’informatica, ma senza essere, per l’appunto, degli esseri mitologici in formato binario. Siamo sempre al cospetto di un gioco da tavolo orientato a tutti, quale mai potrebbe essere l’inconveniente?

Dentro la macchina

La scatola di Turing Machine si presenta in forma quadrata, ma al contempo con una connotazione particolare. I vecchi analisti noteranno subito l’effetto nostalgia di quegli anni ormai trascorsi, quando l’epoca d’oro dell’informatica era caratterizzata dalle schede perforate. Con le lacrime raccolte dalle scanalature, la sorpresa è tutta nella componentistica minimale, nella quale troveremo:

1 Regolamento in italiano – 1 Tessera Macchina – 45 Schede perforate – 48 Carte criterio – 95 Carte verifica – 1 Blocco appunti – 4 Schermi giocatore – 1 Pennarello

Le carte criterio sono sprovviste di finitura in tessuto di lino, ma non dovendo essere mescolate non si corre il rischio di rovinarle, quindi non sarà necessario utilizzare apposite bustine protettive.

Turing Machine
Le schede perforate sono in quantità limitata. Se si esauriscono bisognerà attendere che ritornino disponibili.

Devi farmi la domanda giusta

Turing Machine si configura come un gioco competitivo da due a quattro giocatori, ma non disdegnerà di includere le varianti relative all’esperienza in solitaria e cooperativa. Da buoni decrittatori, lo scopo principale sarà quello di scoprire una sequenza di tre cifre, interrogando la macchina di Turing e seguendo uno schema logico dettato dai criteri prestabiliti dallo scenario. In breve, il giocatore di turno interpellerà il computer per dedurre, sulla base della domanda, i numeri da decifrare.

Una volta selezionato lo scenario, ogni partecipante utilizzerà il proprio foglio deduttivo, dove annotare i propri progressi, e uno schermo protettivo onde evitare di condividere pubblicamente le proprie scoperte con gli altri giocatori. Successivamente si inizierà a configurare la macchina di Turing come specificato nello scenario. Innanzitutto si pone al centro del tavolo, di facile fruizione, il computer senza batterie (sì, è una plancetta in cartoncino, ma funziona, ndr) coadiuvato da una serie di carte Criterio che ne determinano le domande da porre e il supporto con all’interno le varie Schede Perforate. Dulcis in fundo, i criteri vengono completati dalle tessere Verifica che doneranno le risposte ai quesiti.

Turing Machine
Ogni tessera Verifica contiene la risposta al quesito.

Il turno dei giocatori è pressoché identico in ogni round:

  • Compilare la Proposta: ciascun decrittatore formula la propria ipotesi sulla sequenza dei tre numeri (da 1 a 5) e compone la propria idea sovrapponendo le schede perforate avente gli stessi numeri del codice annotato;
  • Interrogare: ogni giocatore può interpellare la macchina fino a tre volte, scegliendo un criterio che possa soddisfare la richiesta. Successivamente allinea le schede perforate e controlla la tessera Verifica corrispondente per ottenere una risposta (Vero o Falso);
  • Dedurre: sul foglio deduttivo verranno annotati i riscontri, ipotesi e conclusioni a seconda della risposta data dalla macchina, fino a giungere alla soluzione (presumibilmente) corretta;
  • Fine del round: se vi è qualcuno convinto nella soluzione, segnerà la sequenza ipotizzata sul proprio foglio e procederà alla verifica della soluzione, altrimenti il gioco prosegue fino a quando tutti i giocatori credono di aver trovato la sequenza.

Durante l’ultima fase, tutti coloro che ipoteticamente sono sicuri di aver indovinato, potranno controllare la soluzione specificata sul regolamento; chi avrà indovinato l’esatta sequenza col minor numero di richieste effettuate alla macchina di Turing sarà decretato vincitore.

Turing Machine
La macchina di Turing perfettamente funzionante. Non dimenticate di segnare le carte Verifica!

Più difficile da spiegare

Raramente mi è capitato di dover spiegare un gioco così complesso da essere recepito, quanto facile da utilizzare non appena compresi i meccanismi. Turing Machine basa la sua complessità sul principio teorico per l’elaborazione di algoritmi. Ecco. In breve: il gioco è più semplice di quello che appare. Fondamentalmente si tratta di un sistema di logica il cui fine è quello di giungere a una soluzione. Attraverso una domanda specifica posta all’elaboratore, potremo sapere se un determinato numero supera o meno un criterio, comprendendo come lo stesso possa essere rapportato a un insieme. Fondamentalmente i criteri si snodano attraverso una serie di condizioni particolari, partendo dai numeri ipotizzati, dove la risposta alla domanda ci dirà in quale direzione stiamo andando.

Bisogna sempre tenere in considerazione il numero indicato nella propria sequenza. La macchina non darà mai una riposta compiuta, ma solo VERO o FALSO.

I criteri sono molteplici e differenti a seconda anche della difficoltà selezionata. A tal proposito, benché l’obbiettivo finale risulterà sempre il medesimo (riuscire a capire il codice di tre cifre), il regolamento mette a disposizione una serie di scenari a difficoltà crescente, in modo che la curva di apprendimento sia ben bilanciata e non si corra il rischio di non comprendere il gioco già nelle prime battute, così da limitarne il divertimento. Più che altro si tratta di un escamotage, classico, per permettere di innalzare l’interesse e stuzzicare la competizione. Sì, Turing Machine stimola la rivalità su chi riesce in poche mosse a trovare la soluzione.

Le prime partite rappresentano uno scoglio non indifferente da affrontare. Capire subito il meccanismo non farà altro che far incominciare una nuova sessione a difficoltà più elevata per mettersi ulteriormente alla prova.

Vero o Falso?

Turing Machine è un autentico miracolo. È innegabile dirlo, da programmatore e analista software sono rimasto affascinato dal concetto e dalla realizzazione di questo gioco da tavolo (anche se è riduttivo). In primis, incastrare tutti i criteri per dar vita a una elaborazione di concetti non è affatto da tenere in secondo piano. Dall’altra abbiamo un’esperienza con una rigiocabilità quasi infinita. Sul regolamento sono inseriti venti scenari a uso singolo. Una volta scoperto il codice, a meno di non riprenderlo dopo anni di inattività, non vi sono i presupposti per rifare la stessa sfida. Invero, questi primi test saranno solo il preludio al lungo tutorial, visto che scansionando il QR sarà possibile accedere al vero universo di Turing Machine.

Turing Machine
Quanti TRE ci sono nel codice?

Il sito conterrà tutta una serie di enigmi da affrontare sia in modalità competitiva che in solitaria o full cooperativa, nonché la possibilità di creare sfide personali o ricercare partite già fatte per studiarne le dinamiche. In aggiunta, la modulazione dei livelli di difficoltà rapportata al numero di criteri utilizzabili sancisce un gioco tremendamente supportato in tutta la sua completezza. Ovviamente non è esente da difetti. In tutte le partite effettuate (quasi un centinaio) il divario tra giocatori con esperienza si sente tantissimo. Si tratta di un gioco puramente deduttivo e chi mastica di logica sicuramente sarà più avvantaggiato. Bisognerà concedere del vantaggio (come chiarito sul regolamento) in modo da bilanciare le partite, ma è consigliabile giocare, o supervisionare, un po’ di partite con lo stesso gruppo per dar modo di digerirlo senza più problemi. Proprio per questo motivo, intavolarlo con persone sempre differenti non è la migliore opzione. Essendo un gioco a “ciclo continuo”, bisognerà utilizzare i fogli di deduzione con parsimonia, visto che si correrà il rischio di terminarli in poco tempo…

Tecnologia al servizio dei giochi da tavolo

In un’epoca dove la digitalizzazione procede spedita, anche i giochi da tavolo non sono esenti dalla contaminazione tecnologica. Qui potete trovare un ampio articolo dove trattiamo questo aspetto. Abbiamo già titoli che utilizzano a piene mani dispositivi digitali, tra smartphone o tablet, anche per la “sostituzione” di un personaggio narrante. Turing Machine utilizza il concetto tecnologico digitale, ma con la messa in scena analogica. Il computer senza batterie funziona e lo fa anche bene, meglio di un dispositivo elettronico. Qualsiasi domanda, fatta nel modo giusto, ha la corretta risposta e possiamo ribadirlo con sicurezza: Turing Machine crea dipendenza.

Sovrapponendo le schede perforate e interrogando la macchina, quest’ultima ci ha fatto capire che un criterio è FALSO.

Nonostante sia comunque un gioco molto divisivo (i programmatori hanno trovato la loro killer app), quest’ultimo gode di una fruizione molto veloce, le cui partite durano all’incirca venti minuti in media, anche in quattro giocatori. Potenzialmente (e lo abbiamo fatto) si potrebbe abbattere anche questo limite, sinonimo che la scalabilità non è un problema. In solitario risulta appagante, così come in competitivo. Probabilmente l’utilizzo collaborativo non è poi così stimolante, ma stiamo parlando comunque di una casistica che si rifà al gusto personale. Tuttavia, il vero tallone d’Achille è l’organizzazione delle carte e schede. Intavolare tutto richiede qualche minuto, ma solo se al termine della sessione i materiali sono stati ordinati correttamente in modo da poter recuperare del tempo, altrimenti si impiegherebbero minuti aggiuntivi. Bisogna ricordarsi di riordinare tutte le carte dopo ogni partita.

Il regolamento nella localizzazione nostrana, edito da Asmodee Italia, è scritto in maniera impeccabile, non ci sono refusi o errori che ne compromettono l’utilizzo o la comprensione. Tutto potrebbe essere addirittura indipendente dalla lingua, dove basterebbe osservare le icone dei criteri, ma vi è comunque una spiegazione di qualche riga per poter comprendere meglio il significato. Tra chi predilige il tema deduttivo è senz’altro una scelta da tenere in considerazione, chi invece non si ritrova a proprio agio con la logica o i sistemi di Turing Machine senz’altro non lo troverò di gradimento e, anzi, sarà orientato a detestarlo con tutte le sue forze. Tuttavia, vi è una incontrovertibile verità: la macchina ha sempre ragione!

Turing Machine
Ah, gli easter egg…

Curiosità
Grazie al sito si potranno affrontare differenti sfide, anche giornaliere, sempre differenti. Al termine della risoluzione sarà possibile capire se la macchina è stata sconfitta dalla mente umana.


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