C’era tre volte – Vittoria in 3 capitoli!
C’era tre volte è l’azzeccata traduzione del titolo 3 Chapters, un gioco di carte per 2-6 giocatori, ideato da Joe Hout, illustrato da Jan Bintakies edito da Ghenos Games. Si tratta di gioco di prese con alcune interessanti integrazioni che cercano di farlo emergere da un sottobosco piuttosto affollato. Ci riusciranno?
Info tecniche
✎: Joe Hout @joehout
🎨: Jan Bintakies – @janbintakies
👌: Età: 10+
🐾: 2-6
⏳: ‘30
🔩: Ghenos Games @ghenosgames

Romanzo in 3 capitoli
Il titolo si riferisce al fatto che ogni partita è divisa in tre capitoli (o fasi) distinti.
Nel primo capitolo, a differenza di molti giochi di prese in cui si ricevono le carte casualmente, il gioco inizia con una fase di draft.
Da un mazzo di 50 carte raffiguranti i più celebri personaggi del mondo delle fiabe, i giocatori ricevono una mano di 8 carte e ne scelgono attentamente una alla volta passando le rimanenti.
Questa fase è cruciale, poiché le carte selezionate influenzeranno non solo le prese del “capitolo” successivo, ma anche i potenziali punti bonus derivanti dalle loro combinazioni.
Nel secondo capitolo parte la caccia a fare punti! Le stelle ne valgono 2, i cuoricini 1 e due gemme 1. I giocatori giocano ad un classico gioco di prese con il mazzo da 7 carte precedentemente costruito (una carta viene scartata).
Non ci sono briscole né semi, e l’unica regola per vincere ogni presa è quella di aver giocato il numero più alto (le carte sono numerate da 1 a 50).

Una volta in tavola le carte si scontrano l’una contro l’altra e forniscono bonus a seconda dei simboli che mostrano. Ad esempio se un giocatore ha giocato Riccioli d’oro (n. 5) vince 4 gemme se un avversario ha calato i Tre Orsi (n. 35). Il giocatore che ha giocato Alice (n. 8), invece, otterrà un cuore per ogni icona “Paese delle Meraviglie” presente in tavola.
Chi vince la presa, ottiene una stellina che vale 2 punti; da notare che le carte con il punteggio più alto, draghi, mostri, e streghe cattive, forniscono meno bonus rispetto a quelle con numeri minori, permettendovi però – probabilmente – di vincere la presa.

Dopo aver assegnato i punti relativi alle prese e alle attivazioni, le carte tornano poi ai rispettivi proprietari, pronte… per il terzo capitolo!
Il mio regno… per qualche punto!
Nel terzo e ultimo capitolo del gioco ciascuna delle 7 carte si riattiva e stavolta solo al suo possessore: specifiche combinazioni di tipi di personaggi o di abilità sulle carte possono generare punti extra, premiando una pianificazione attenta fin dal draft iniziale.
Ad esempio, Biancaneve ora mi darà tanti cuoricini quante icone “piccone” ci saranno nelle mie carte. La Bella mi darà finalmente un cuoricino per aver incontrato la Bestia (e viceversa!) Il serpente marino, invece, mi avrà probabilmente fatto vincere la presa nel Capitolo 1 ma ora non avrà alcuna utilità.

Alcune carte indicano esplicitamente il momento in cui è possibile “attivarle”, ossia solo nella seconda o terza fase.
Al termine della terza fase, chi ha racimolato più gemme ne riceve altre 4 (ossia due punti bonus!).
Un regno leggermente incantato
Proponendo 3 tipologie di meccaniche nello stesso piccolo pacchetto, C’era tre volte regala una mezz’ora di gioco certamente originale.
Con il draft iniziale, sei ci pensiamo, siamo noi a costruire il motore delle successive due fasi di gioco. Con la fase di prese, possiamo puntare alle preziose stelline garantite dai mostroni, oppure giocare personaggi che forniscono punti in base alla presenza di icone diverse. Ma, al tempo stesso, dovremo tener conto che nella terza fase le nostre carte si riattiveranno tra di loro, e dovranno dialogare!
Le illustrazioni fiabesche sono buffe e contribuiscono a creare un’atmosfera grottesca, con i personaggi resi in maniera caricaturale molto simpatica. Le carte non sono telate e necessitano di imbustamento; carini i token segnapunti in legno.

In partite da 5-6 giocatori le 50 carte del mazzo entrano quasi tutte in gioco e ciò è un bene, poiché puntare su combo tra personaggi “simili” potrebbe rivelarsi una strategia vincente; viceversa in 2 (con 2 giocatori fantasmi) o in 3 (la peggiore configurazione), la possibilità che escano carte interessanti si riduce drasticamente.

La breve durata e le dinamiche molto interattive della seconda fase lo rendono un titolo adatto a tutti, anche se il suo peso è talmente leggero che, con lo stesso gruppo di giocatori, difficilmente sarà giocato a lungo.
In conclusione, C’era tre volte è un simpatico filler per tutta la famiglia, portabile, carino e realizzato con cura. Dà il meglio si se da 4 giocatori in su e, in ogni caso, soffre di una longevità incerta: dopo qualche partita, rischia di diventare ripetitivo o meno coinvolgente a causa della prevedibilità e/o della scarsa varietà delle carte disponibili.
È un piccolo libro di fiabe interattivo: breve, brillante, ma che rischia di restare sullo scaffale dopo qualche lettura!
Pro:
☝ Originale la presenza delle tre fasi con tre diverse meccaniche
☝ Funziona bene in 5 e 6 giocatori
☝ Illustrazioni divertenti e irriverenti
Contro:
👇 Debole in 2-3 giocatori: molte carte non hanno effetti
👇 Mazzo limitato e rigiocabilità incerta