Star Wars the Clone Wars – Pandemic con poteri Jedi

Presentazione:

Star Wars the Clone Wars è un cooperativo edito da Asmodee per 1-5 giocatori da 14 anni in su, con una durata media di 60 minuti. Il gioco, che riprende il pandemic system, è ideato da Alexandar Ortloff e Atha Kanaani. Una volta intavolato ha un ingombro non troppo impegnativo sul tavolo.

Come si presenta:

Star Wars the Clone Wars è strapieno di miniature, 50, molto piccole che comprendono 7 Jedi, 4 Malvagi , 3 navi e una vagonata di droidi (36).

In realtà tutto il materiale è buono. Il tabellone è spesso e fa scena, ogni Jedi ha una sua carta potere speciale ed ogni Malvagio ha una scheda ed un mazzo di carte personale; abbiamo inoltre un mazzo delle missioni, un mazzo invasione e un mazzo squadra. Infine i segnalini in plastica, trasparenti e non, molto resistenti e molto belli da vedere, e un dado a 10 facce.  Le carte sono molto resistenti, ma consiglierei di imbustarle per evitare che il frequente rimescolamento possa rovinarle.

set up per 3 giocatori

Dettaglio del gioco:

Scelto il Malvagio tra quelli disponibili (che sono: Assajj Ventress, Conte Dooku, Maul e Generale Grievous) si prende il mazzo associato e la scheda con le regole speciali del cattivo. Si pescano dal mazzo invasione 3 pianeti su cui collocheremo 3 droidi ciascuno, poi altri 3 pianeti sui quali collocheremo 2 droidi ciascuno, infine 3 pianeti su cui collocheremo un solo droide. Dal mazzo missioni pescheremo un differente numero di missioni, secondo il livello di difficoltà che avremo scelto. Esistono infatti 4 livelli di difficoltà crescente: Padawan – Cavaliere Jedi- Maestro Jedi- -Granmaestro Jedi. Le carte missione saranno collocate coperte sul tavolo e gireremo solo le prime due, posizionando gli appositi segnalini missione sui pianeti interessati. Il Malvagio sarà collocato sul pianeta indicato dall’ultima carta pescata. Ora siamo pronti ad iniziare.

Ogni giocatore prende il proprio Jedi e una carta pianeta iniziale che determinerà la posizione di partenza del suo personaggio. I Jedi a disposizione sono: Aayla Secura, Ahsoka Tano, Anakin Skywalker, Luminara Unduli, Mace Windu, Obi Wan Kenobi e Yoda. Ognuno ha una capacità specifica che potrà utilizzare una volta per turno.

Star wars the clone wars si gioca in due fasi, proprio come pandemia: prima gioca un Jedi che potrà svolgere fino a 4 azioni (più il suo potere speciale), poi gioca il Malvagio, poi il Jedi successivo, e così via.

Oltre ad usare la propria capacità specifica (che non conta come un’azione) i Jedi potranno scegliere fra le seguenti azioni:

Spostarsi: in questo caso, si tratta di volare da un pianeta ad un altro ad esso collegato.

Rinforzarsi: pescare carte squadra, rispettando il limite massimo di 7 carte sulla propria mano (ovvero disposte sul tavolo davanti a sé).

Attaccare: si lancia il dado, che potrà restituire i seguenti risultati: colpi inferti, ferite ricevute o nessun risultato. Ogni colpo inferto aumenterà il nostro potenziale offensivo, aggiungendosi alle carte truppa che utilizzeremo in quell’attacco. Per poter sconfiggere i nemici occorrerà raggiungere un potenziale offensivo di 1 per ciascun droide, di 2 per ciascuna nave presente sul pianeta, o l’equivalente dei punteggi salute di ciascun malvagio. Per converso riceveremo un danno per ogni risultato “ferita” uscito, nonché per ogni nemico rimasto indenne sul pianeta: e per ciascun danno ricevuto dovremo scartare una carta dalla mano.

Tentare una missione: anche qui useremo il dado. In questo caso si tratta letteralmente di tentare la missione, poiché non potremo procedere a meno che il dado non abbia restituito almeno un risultato “colpo inferto”. In quel caso potremo soddisfare le condizioni imposte dalla missione utilizzando le carte nella nostra mano. Inoltre, trattandosi di un cooperativo, ciascun Jedi nel suo turno potrà utilizzare le carte di altri Jedi presenti sul pianeta. Questo è fondamentale, perché spesso le richieste dalla carta missione, sono superiori al punteggio che possiamo avere in mano.

Nel suo turno il malvagio si comporta come un classico sistema automa. Si pesca 1 carta dal mazzo del malvagio, risolvendone l’effetto e scartandola a faccia in su nella relativa pila degli scarti; poi si rivela dalla cima del mazzo delle invasioni un numero di carte pari all’attuale livello di invasione (definito dall’apposito indicatore, tenderà ad aumentare nel corso del gioco), e collocheremo 1 droide sul pianeta corrispondente, riponendo la carta nella pila degli scarti relativa. Quando però il nuovo droide si aggiungerà ad altri 3 droidi già presenti sul pianeta si innescherà una occupazione: dunque avanzeremo il segnalino minaccia di 1 posizione, e sul pianeta occupato faremo sbarcare una nave d’assedio. Inoltre, ogni mazzo malvagio contiene una carta “pianeta sotto assedio”, che influisce direttamente sulle invasioni: si andranno a rimescolare tutte le carte pianeta già scartate, e le si metteranno nuovamente in cima al mazzo di pesca. Dopodiché se ne pescheranno tante quanto indicato dal livello invasione e si svolgerà una nuova fase invasione.

La minaccia può avanzare anche quando si deve collocare un droide o una nave da assedio e non ne è rimasto alcuno nella riserva, oppure quando si deve avanzare il segnalino invasione ma non ci sono ulteriori caselle.

Se il segnalino minaccia arriva nella casella in fondo al tracciato, i giocatori perdono immediatamente la partita!

Le carte che abbiamo in mano verranno giocate con un sistema simile al “tappare” di Magic:  saranno cioè messe sul tavolo, e ruotate di 90 gradi ogni volta che le utilizzeremo (saranno cioè esaurite fino all’inizio del nostro prossimo turno). Le carte potranno esser elementi di truppa, di due colori diversi che useremo per attaccare e svolgere le missioni: attenzione però perché in ogni scontro si potranno impiegare solo elementi della stessa guarnigione (avendo ad esempio 2 carte della guarnigione rossa e 3 della viola, potremo scegliere di utilizzare le due rosse in un attacco e conservare le viola per un attacco successivo); quanto alle missioni, sarà la stessa carta ad imporci di utilizzare elementi dell’uno e/o dell’altro colore. Vi sono poi le carte di difesa che utilizzeremo per proteggerci dalle ferite inferte dai nemici, esaurendole di volta in volta per pararci dai colpi ricevuti; e poi carte veicolo che ci permetteranno di muoverci di una distanza di due pianeti con una sola azione. Infine, carte speciali che ci permetteranno azioni molto varie come: scegliere di pescare nuove carte, spostarci o spostare altri giocatori liberamente sul tabellone, oppure acquisire punti vittoria aggiuntivi da utilizzare durante le missioni o i combattimenti.

Quando i giocatori completano l’ultima carta missione, capovolgono immediatamente la scheda del malvagio e risolvono tutti gli effetti indicati nella “Preparazione Del Finale” su di essa; ogni scheda del malvagio indica cosa i giocatori dovranno fare per completare quel finale e vincere la partita.

Considerazioni:

Star Wars the Clone Wars è un buon cooperativo: i poteri dei Jedi e dei Malvagi son ben calati sui personaggi, e il gioco gira bene, anche perché ha alle spalle l’esperienza di Pandemia. Le miniature sono in plastica un po’ troppo delicata se giochiamo con bambini: diciamo che, se maneggiate male, potrebbero fare la fine dei classici soldatini di plastica a cui mancano sistematicamente arti vari.

Molto bello il movimento, dentro e fuori la mappa, del cattivo di turno.

L’aver introdotto il lancio del dado, inserisce una nuova meccanica nel sistema di pandemia, effettivamente si potrebbe giocare senza e non cambierebbe poi molto il gioco. Il dado ha un vero impatto solo quando si giocano le missioni, perchè potrebbe farci perdere una o più azioni e potrebbe influire più di quanto vorremmo sul corso della partita, mentre quando lo si usa per i combattimenti al massimo può farci impiegare qualche carta difesa in più.

Il fattore più impattante sulla gestione delle nostre carte è il fatto che non andremo a scartarle ma le “esauriremo” potendole riutilizzare al turno successivo; questa modifica sostanziale, permetterà al malvagio di colpire i giocatori durante il suo movimento, costringendoli a scartare carte. Si gioca sul fatto che, probabilmente, ogni giocatore che abbia già giocato, avrà già esaurito le proprie carte difesa nei combattimenti e quindi sarà costretto a scartare.

La gestione delle carte però influisce anche sulla sensazione di gioco che è molto differente da pandemia: mentre in Pandemia ci si sente sempre di fronte a scelte multiple e spesso difficili; in questa nuova versione invece, le nostre scelte tenderanno ad esser determinate dalle missioni e dalle carte in nostro possesso.

Inoltre conseguire una missione non da un vantaggio strategico ai giocatori, a differenza di pandemia, dove scoprire la cura implementa le capacità di azione e ci favorisce realmente. Qui invece dovendo eseguire missioni che si svelano durante la partita rende più complicato elaborare una strategia comune fin dal primo turno.

Qui sul contenimento dell’invasione, prevale lo svolgimento delle missioni che ci troveremo a svolgere, e questo cambia l’esperienza di gioco rispetto a Pandemia; e l’effetto “pandemia” è meno immediatamente sentito. Prevarrà la tensione a svolgere le missioni, che sono abbastanza univoche, in quanto non richiedono soluzioni creative, ma sono fondamentalmente ordini da eseguire.

In realtà tutti questi aspetti, secondo me aiutano molto l’ambientazione, che altrimenti sarebbe stata semplicemente appiccicata ad un gioco che già esiste e funziona ottimamente nella sua veste originale… e perchè comprare un doppione?

Forse la vera occasione mancata è stata quella di non aver differenziato abbastanza i malvagi nelle loro meccaniche specifiche; inoltre abbiamo solo uno scenario in cui giocheremo contro più di un malvagio,  ed è quando scegliamo di giocare con Conte Dooku, il quale però definisce come utilizzare Ventress e Grievous, che finiscono per essere poco più che droni su plancia.

L’età indicata sulla scatola a mio avviso può esser adattata anche per bambini leggermente più piccoli. C’è il rischio che emerga un Alpha player – questo è il vero neo di tutti i cooperativi -, ma sta alla capacità del possessore valutare il gruppo con cui gioca e capire a quali profili si adatti meglio questa tipologia.

La vittoria si ottiene ripulendo continuamente i pianeti dai droni occupanti, cercando di evitare che arrivino le astronavi e che salga la minaccia. Contemporaneamente i Jedi devono completare le missioni e arrivare alla battaglia finale con il Malvagio di turno. La varietà di Jedi e dei malvagi garantisce la longevità ma capire come utilizzare i Jedi per combinare al meglio le loro capacità è il punto fondamentale per una adeguata strategia di gioco.

Un indubbio punto a favore è l’aver implementato il sistema pandemia, senza snaturarlo, rimanendo un gioco per lo più introduttivo, con il valore aggiunto del tema Star Wars. Molto appealing!


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