Startups – Negli affari le informazioni valgono più di tutto!
DAL GIAPPONE, PICCOLE MA SIGNIFICATIVE ESPERIENZE DI GIOCO.
INTRODUZIONE
Non sempre la durata e le dimensioni della scatola contano per avere un’esperienza al gioco appagante, divertente e, perché no, sufficientemente strategica.
Vi parlo della mia esperienza con una scatolina (modello Helvetiq) della casa editrice Oink Games.
Si tratta di una casa editrice giapponese, da me scoperta, in modo del tutto casuale, mentre, nel mio negozio di fiducia, cercavo ispirazione.
Ero ancora all’inizio della mia esperienza ludica e non ancora nel pieno della tempesta di fuoco. Pertanto, mentre mi aggiravo, incuriosito ma intimorito, tra le scatole di grandi dimensioni e dal peso specifico notevole, mi sono imbattuto in questo gioco.
Di cosa stiamo parlando?
Il gioco è STARTUPS, dell’autore di punta della compagnia nipponica: Jun Sasaki (Deep Sea Adventure, A Fake Artist goes to New York), specializzato in scatole, a forma di parallelepipedo, cariche di componenti e di esperienza di gioco.
Startups è una “simulazione” del mercato azionario di società emergenti.
GENERE E MECCANICA:
Gioco di carte, da 3 a 7 giocatori; meccaniche principali: set collection e maggioranza.
SCOPO DEL GIOCO
Investire in sei società per ottenerne il controllo, tramite la maggioranza relativa delle azioni e ricevere, dai soci di minoranza, il controvalore in denaro.
Il vincitore sarà colui che avrà incassato di più.
COMPONENTI
Carte “azioni” delle sei società, da dieci a cinque. Token anti-monopolio per ogni società. Monete dal doppio valore (uno o tre). Punti vittoria (2, 1 e -1).
SET UP
Si scartano dal mazzo cinque carte, casualmente, non rivelandone il contenuto.
Si distribuiscono tre carte l’uno ai giocatori.
Si crea un mazzo di pesca. Nel corso del gioco, affianco al mazzo di pesca, potrà crearsi il c.d. mercato, costituito dagli scarti dei giocatori.
SVOLGIMENTO DEL GIOCO
I giocatori, a turno, potranno svolgere una sola azione, composta di due fasi: pescare una carta e metterne giù un’altra, mantenendo sempre una mano di tre.
PESCARE CARTE.
Due possibilità:
– dal mazzo comune, pagando una moneta su ogni carta già presente nel mercato.
– dal mercato, recuperando eventualmente le monete presenti sulla carta scelta.
METTERE GIÙ UNA CARTA.
Due possibilità:
– nella propria area di gioco.
– nel mercato (a eccezione di una del medesimo valore/tipologia di quella pescata appena prima dal mercato stesso).
TESSERE ANTIMONOPOLIO
Il giocatore che, in un dato momento, ha la maggioranza di una società ottiene la tessera antimonopolio con la conseguenza che: potrà pescare dal mazzo di pesca, senza spendere denaro su una carta della società, di cui è monopolista, ma non potrà pescare, dal mercato, una carta della società di cui è monopolista.
FINE PARTITA E PUNTEGGIO
La partita terminerà quando uno dei partecipanti avrà pescato l’ultima carta dal mazzo.
A questo punto, si riveleranno tutte le carte (in mano e nell’area di gioco) e si analizzeranno le maggioranze su ogni singola società, partendo da quella di valore dieci fino a quella di valore cinque.
Nel corso di questa analisi, il giocatore che avrà la maggioranza di una determinata società riceverà dagli azionisti di minoranza della stessa tre punti per ogni carta presente nella propria area di gioco.
Non verrà eseguito nessun pagamento nel caso in cui, nella medesima fase, due o più giocatori possedessero la maggioranza di carte.
Vincerà chi avrà più denaro (in caso di pareggio chi avrà più denaro da tre e, in caso di ulteriore pareggio, chi avrà giocato per ultimo).
VARIANTE SU QUATTRO ROUND.
E’ possibile una variante che prevede quattro round di gioco, con l’attribuzione di un punteggio intermedio in base al guadagno in denaro (primo posto: 2 punti, secondo posto: 1 punto, ultimo posto: -1.
CONSIDERAZIONI SUL GAMEPLAY.
REGOLAMENTO.
Com’è facilmente intuibile, dalle poche righe dedicate e dal numero di azioni disponibili, il regolamento (presente in formato multilingua) è davvero ridotto all’essenziale e realizzato in un agevole formato a “ventaglio” che si richiude in un foglietto rettangolare per essere alloggiato nella scatolina.
Il contenuto è comunque ben strutturato ed è accompagnato da esempi di gioco che chiariscono ogni aspetto. Non ho ravvisato dubbi interpretativi, anche perché la presenza del multilingua mi ha permesso di verificare la corretta traduzione in italiano.
AMBIENTAZIONE.
Il gioco vorrebbe simulare il mercato azionario di società emergenti (c.d. startups).
Siamo di fronte a un mazzo di carte e qualche token: occorre, pertanto, avere una buona immaginazione. Tuttavia, alcuni accorgimenti regolamentari, su cui mi soffermerò meglio più avanti, danno una mano nel creare il clima giusto per il tipo di ambientazione.
COMPONENTI.
Caratteristica delle scatoline Oink Games, è il minimalismo di qualità. Pochi componenti (un mazzo di carte e token di varia natura) di ottima fattura.
Le carte resistono alle numerose mischiate.
L’iconografia è davvero simpatica: le sei società hanno dei nomi fantasiosi, che si rifanno agli animali stilizzati sui rispettivi loghi (per fare un esempio, la Hippo Powertech, fantomatica società produttrice di energia elettrica, viene raffigurata con un ippopotamo cui viene attaccata una presa).
I token (soldi, punti, tessere antimonopolio) sono di cartone molto robusto.
Un punto a sfavore è forse la difficoltà di rimettere tutto a posto nella scatolina al termine della partita (la quantità è sovrabbondante rispetto allo spazio occupato).
LINGUA E DIPENDENZA DAL TESTO
Nessuna dipendenza dal testo (esistono solo numeri e simboli); regolamento multilingua, presente anche in versione italiana.
MECCANICHE E STRATEGIE.
Le meccaniche principali, come detto in premessa, sono collezione “set” e maggioranze.
L’assenza di un’informazione completa per effetto dello scarto di cinque carte in fase di set up e dellla mano di carte non visibile agli altri giocatori, introducono, anche, elementi di “push your luck” e “bluff”.
I giocatori, come dei novelli agenti di cambio, fanno delle vere e proprie scommesse sul possibile sviluppo della società in cui investono, cercando di sfruttare, a loro favore, le ridotte informazioni che, nel corso della partita, sono riusciti ad acquisire.
L’analisi del “mercato” è, quindi, fondamentale: il giocatore deve studiare le mosse degli avversari (il tipo di carte scartate e quelle in gioco) e metterle a raffronto con la propria mano per decidere se puntare su una o l’altra società.
Una società, contrassegnata da un numero alto, potrebbe essere apparentemente più appetibile di altre. Tuttavia, tale ipotesi non è sempre preferibile, visto lo scarto iniziale (che esclude alcune carte dal gioco) e il rischio che, a fine partita, si possiedano tutte le carte di una società, circostanza che farebbe venire meno l’incasso di denaro dai “soci” di minoranza.
Non si può, quindi, escludere che la società da 5 carte non sia più conveniente di quella da 10.
Il gioco riesce, pertanto, nel suo piccolo e con semplici meccaniche, a ricreare il rischio d’investimento azionario.
DINAMICA DI GIOCO.
Non ci si aspetti, ovviamente, di vivere l’esperienza di un talentuoso e spregiudicato broker di Wall Street.
La sensazione al tavolo è quella che può dare un gioco come “Coloretto” o “Sei e la prendi!”; giochi di carte nei quali si prova quel pizzico di brivido per la scelta fortunata o un poco più azzardata e di dispiacere per avere perso la carta giusta al momento giusto.
Il gioco scorre comunque veloce e consente anche una forma d’interazione, più che altro indiretta, tra i giocatori, che si rinviene nel recuperare tempestivamente carte e denaro dal mercato degli scarti.
RAPPORTO CON IL PREZZO E REPERIBILITA’
In questo senso, il prezzo del gioco, attualmente reperibile sui mercati telematici (attorno ai € 20,00), è assolutamente giustificato e congruo per componenti, livello di sfida e longevità.
LONGEVITA’
A questo proposito, sebbene il gioco abbia un’adeguata dose di variabilità al set up (è evidente che, scartando sempre cinque carte e mischiando, non ci sarai mai lo stesso mazzo), alla lunga, mostrerà un poco di stanchezza e, in un mercato così ricco, rimarrà un gradevole filler di carte, con cui aprire o chiudere una serata di gioco, anche in ragione di una ridotta scalabilità.
SCALABILITA’
Il gioco parte, infatti, da 3 giocatori (diversamente non avrebbe senso, visto la meccanica di maggioranza) ma, per apprezzarlo al meglio, dovrebbe essere giocato in 4 o 5; sotto questo limite è poco interessante e molto prevedibile; in 6 o 7, si accresce il fattore alea ed è troppo caotico ,oltre ad avere una durata eccessivamente limitata per attuare delle strategie a lungo termine. Non esiste, infine, una versione in solitario.
CONCLUSIONI.
Il gioco è una riuscita combinazione di meccaniche, realizzate con materiali di buona fattura e a un costo contenuto; garantisce un’esperienza relativamente longeva nel tempo (stante la variabilità del set up iniziale che influisce sulla variabilità del gameplay).
Un’esperienza di gioco per tutti i tipi giocatori, certamente, più adatta a un pubblico di neofiti o giocatori occasionali. Lo consiglierei, come dessert leggero di fine serata, ai giocatori più esperti.
Una nota di merito è la portabilità (piccola scatola, poche carte, qualche token) per cui può essere un ottimo compagno di viaggio.
Per il target cui mira la Oink Games (compattezza, portabilità, moderata profondità strategica) è un prodotto ben realizzato.
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