Ecosystem – Di Padre in Meeple – Recensione e partita completa

Ciao a tutti, mi chiamo Corradone (no, in realtà mi chiamo Corrado e basta, ma peso 100kg e sono alto 1 e 90) e questo è il mio primo articolo per BoardgameItalia.

Ho avuto la possibilità di provare uno degli ultimi giochi pubblicati da Clementoni, Ecosystem, un gioco doppiamente ecologico: è ecologico il tema del gioco e sono ecologici i componenti (regolamento, scatola, carte, token…). Fa parte di “Play for future”, una linea di giochi che Clementoni realizza con materiali riciclabili e a basso impatto ambientale.

PRESENTAZIONE

In Ecosystem i giocatori (bambini da 10 a 99 anni) dovranno cooperare per rimuovere i 24 token inquinamento dalle tre tipologie di località (città, bosco e mare) in cui è suddivisa la plancia. Le cose sarebbero abbastanza semplici se non ci fossero degli indicatori ecosistema (anche questi di tre tipologie differenti) che si muovono inesorabilmente verso il disastro ambientale. Pianificando le mosse e lavorando insieme per rimuovere i token più tosti dovremo ripulire tutto quanto. E velocemente.

ESTRATTO DEL REGOLAMENTO E PRINCIPALI MECCANICHE

In base al colore selezionato, ogni giocatore potrà scegliere fra tre personaggi in rappresentanza della sua pedina, ognuno con un’abilità speciale legata al colore di appartenenza (i blu hanno un bonus nei movimenti, i rossi ce l’hanno per l’utilizzo delle carte, i gialli nella rimozione dei gettoni ed i marroni nell’utilizzo del dado e delle piantine).

 

Il turno di ogni giocatore si divide in 4 fasi:

  1. Movimento. Il segnalino del giocatore di turno può muoversi fino a 2 località adiacenti a quella di partenza (questa fase è opzionale)
  2. Utilizzo di una carta bonus. Il giocatore di turno può giocare una delle due due carte bonus cha ha a disposizione, per avere delle agevolazioni:
    • piantare piantine (scusate il gioco di parole, ora la pianto)
    • avere un bonus sul lancio del dado (vedi punto 3)
    • far indietreggiare uno o più indicatori ecosistema
    • rimuovere un gettone inquinamento
    • spostare un qualsiasi giocatore fino a due luoghi adiacenti

Dopo aver usato una carta bonus se ne pesca un’altra.

Anche questa fase è opzionale, soprattutto perché a disposizione dei giocatori ci sono in tutto 20 carte bonus, per cui dovremo stare attenti a non sprecarle (sospetto che questa attenzione agli sprechi sia una cosa voluta, per rimanere in tema col tema ecologico)

  1. Lancio del dado per rimuovere un gettone inquinamento. Si tira un D6 e se il risultato è superiore o uguale al valore (da 3 a 8) del gettone inquinamento possiamo rimuoverlo. Il valore di inquinamento può variare attraverso dei modificatori che ne abbassano il valore (le piantine piantate oppure un bonus “una tantum” di 3 sul lancio del dado). N.B. Se sono presenti due o più giocatori entrambi lanceranno il dado, sommando i risultati fra di loro.
  2. Rivelazione carta evento. Sono tutti eventi negativi che faranno avanzare gli indicatori ecosistema sul loro tracciato. Man mano che il gioco procede questi eventi avranno un impatto minore, perché per molte di queste carte il segnalino ecosistema avanza di un numero di posizioni pari al numero di gettoni a faccia in su in una determinata zona (e noi dobbiamo essere bravi a rimuovere quelli scoperti prima degli altri)

 

Vinciamo la partita se rimuoviamo tutti e 24 i gettoni inquinamento dalla plancia, perdiamo se uno dei tre indicatori ecosistema completa il suo tracciato oppure se terminano le carte evento.

IMPRESSIONI FINALI

La rigiocabilità di Ecosystem è garantita dal posizionamento iniziale (casuale) dei gettoni inquinamento sulla plancia, dalla varietà di personaggi utilizzabili e dalle 3 tesserine maledette (scelti a caso fra 6) da posizionare lungo il tracciato ecosistema.

Nel regolamento sono inoltre presenti dei consigli per rendere il gioco più facile (per le prime partite) e numerosi altri per i giocatori più navigati che vogliono cimentarsi in partite più difficili.

 

Nel complesso ad un gioco del genere non si può dare che una valutazione positiva: a parte il tema, su cui i giovani d’oggi sono particolarmente sensibili, è anche un ottimo introduttivo a tutti i giochi da tavolo che piacciono tanto ai nerd come me (anche a voi?). I miei bambini di 8 e 10 anni l’hanno apprezzato parecchio, e non è stato affatto difficile farci giocare anche il più piccolo, nonostante in teoria il gioco sia indicato per virgulti da 10 anni in su.

In merito ai materiali, nulla da eccepire per i cartoncini dei gettoni e delle tessere personaggio che sono belli robusti. Gli indicatori ecosistema, i segnalini giocatore e le piantine (che poi in realtà sono delle foglie) sono in legno e di buona fattura. Purtroppo una nota negativa tocca alle carte, i cui bordi si sfaldano facilmente quando bisogna mescolarle. Verrebbe voglia di imbustarle, ma farlo con un gioco ecologico sarebbe davvero una bestemmia (e ve lo dice un imbustatore seriale): in fondo non è un problema insormontabile, ed è sufficiente mescolare le carte con cautela per evitare di rovinarle.

 

Concludo questo articolo ringraziando Clementoni per avermi permesso di provare questo simpatico gioco e soprattutto l’autore, Francesco Berardi, per la sua disponibilità a fugare tutti i miei dubbi.

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