Recensione Armata Strigoi e Intervista all’autore Marco Valtriani

Nuova puntata del canale Il Puzzillo del Sud.

Riprendono le sole recensioni e questa volta tocca ad Armata Strigoi.

Armata Strigoi è un gioco da tavolo edito dalla Scribabs con consulenza editoriale di Top Notch, da 2 a 5 giocatori, dalla durata di 60-90 minuti (circa) a partita, gli autori sono Paolo Vallerga, Marco Valtriani. Distribuito da Pegasus Spiele.

Ringraziamo la Scribabs ed il negozio Ludi & Co che ci ha fornito la copia del gioco.

 

Inoltre ecco l’intervista con l’autore Marco Valtriani:

1 – Come nasce Armata Strigoi? Ti sei ispirato a qualche altro gioco?
Io tendo, se possibile, a lavorare “su commissione”: l’editore mi fornisce le specifiche del gioco, poi insieme concordiamo il tipo di esperienza che vogliamo far vivere al giocatore, e partendo da questi elementi inizio a progettare.
Armata Strigoi è nato da subito come gioco dei Powerwolf, quindi il punto di partenza sono state le canzoni della band e la necessità di fornire un’esperienza che facesse immergere i giocatori nel mondo e nelle storie che fanno da sfondo ai loro album. A livello di sistema di gioco c’è qualche eco dello stile di Chvatil, uno dei miei autori preferiti, mentre il design della mappa è parzialmente ispirato a Tempus Draconis, un gioco di Paolo (Vallerga), che però abbiamo modificato parecchio aggiungendo le stanze rotanti e modificando di molto il modo in cui i giocatori interagiscono con lo spazio di gioco.
 
2 – Quanto tempo è passato dall’idea iniziale alla pubblicazione?
La gestazione è stata abbastanza lunga, più o meno è passato un anno dall’inizio dei lavori all’uscita del gioco. Il sistema di hand building ha sempre “girato” molto bene, ma abbiamo speso molto tempo nella fase di test e sviluppo, in modo da “perfezionare” il flusso di gioco in modo che avesse il ritmo giusto e che il gameplay offrisse ai giocatori una sfida intensa ma non impossibile.
 
3 – Avete mai pensato ad un’eventuale espansione?
Per creare un’esperienza ludica basata sulle opere di una band è necessaria un’alchimia molto particolare fra musica e gioco: al momento in cui avremo un’idea che ci permetta di ricreare questa alchimia, allora probabilmente ci sarà un’espansione.
 
4 – Se non sono un fan della band per quale motivo dovrei acquistare Armata Strigoi?
Paolo e io abbiamo puntato moltissimo, come sempre, sul gameplay: per noi un gioco da tavolo deve proporre sempre un’esperienza di gioco interessante e significativa. Nel caso di Armata Strigoi abbiamo dato vita a un collaborativo dark fantasy che, pur strizzando l’occhio ai dungeon crawler, ha una durata tutto sommato contenuta pur permettendo di affrontare una sfida impegnativa e dinamica che mette il giocatore di fronte a molte scelte interessanti, in un setting molto particolare… non capita spesso di poter giocare nei panni di un lupo mannaro alto tre metri e armato fino ai denti! In generale, conoscere le canzoni fa apprezzare le varie citazioni presenti nel gioco, ma non è assolutamente necessario per godersi l’epico scontro fra mannari e vampiri alla base del gioco.
 
5 – Raccontaci qualche aneddoto particolare avvenuto durante lo sviluppo del gioco.

Non mi vengono in mente aneddoti bizzarri, però c’è stata una cosa che mi è rimasta impressa del periodo in cui stavamo progettando il gioco. Per esigenze di contratto non potevamo dire praticamente niente sul gioco durante lo sviluppo, il che è stato abbastanza “strano” perché nonostante fossi super eccitato di aver sviluppato un gioco per una band molto importante (nonché uno dei miei gruppi preferiti) non potevo praticamente dirlo a nessuno. Il momento in cui la band annunciò l’uscita del gioco (dando il via libera al poter parlare liberamente dello stesso) è stato estremamente liberatorio, finalmente potevo dire a tutti a cosa avevo lavorato nell’ultimo anno!

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