Cabanga! Maschere, numeri e… cattiverie!

Un nome che sembra una magia, un insulto o una parola inventata… ed è un po’ tutte e tre le cose! Cabanga! è un gioco di carte veloce, cattivo e molto divertente, perfetto per chi cerca un filler semplice ma con tanta interazione.

Info tecniche
✎: Michael Modler
🎨: Kreativbunker
👌: Età: 8+
🐾: 3-6
⏳: ’20
🔩: Little Rocket Games @littlerocketgames

Inizia la partita! I cinque giocatori ricevono 8 carte e si dispongono casualmente le 8 carte grigie a creare i primi intervalli numerici in ogni fila.

Maschere e vendette!

In Cabanga!, lo scopo del gioco è quello di liberarsi delle proprie carte, giocandole su quelle giù presenti in tavola.

Ogni giocatore parte con un mazzo personale di 8 carte, coperto, da un complessivo che contiene 18 carte in 4 colori diversi, gli stessi colori delle maschere tribali poste al centro del tavolo. Alla destra e alla sinistra di ciascuna maschera, si posizionano le carte grigie, in maniera casuale.

Durante il proprio turno, un giocatore gioca una carta dello stesso colore della maschera scelta, che sia un numero maggiore o minore di quello che va a coprire. Così facendo, va a creare un intervallo numerico con la carta che si trova dalla parte opposta…

Più è ampio questo intervallo, più aumenta il rischio!

Il giocatore attivo gioca un 2 rosso nella fila con la maschera rossa. Crea quindi un intervallo con il 3, presente dalla parte opposta, assolutamente inattaccabile! Un’ottima giocata!

Infatti, se qualcuno ha in mano uno o più dei numeri dell’intervallo numerico creato, può gridare “Cabanga!” e lanciare quella carta o quelle carte al giocatore attivo, che pescherà tante penalità quante saranno le “cabanghe” ricevute!

Ad esempio: se in una fila gioco il 10 e dall’altra parte c’è un 16, gli avversari mi potranno lanciare eventuali Cabanghe dalla 11 alla 15!

Il giocatore attivo gioca un 10 giallo e crea un notevole intervallo numerico con il 16 presente dalla parte opposta. Due avversari, al grido di “Cabanga!” gli lanciano due carte gialle facenti parte di quell’intervallo, ossia la 11 e la 13!. Il giocatore attivo, dovrà pescare due carte coperte dal mazzo.

Nelle prime giocate, tutto sembra relativamente semplice: gli intervalli creati sono spesso minimi ed è facile, nel nostro mazzo, trovare almeno una soluzione poco rischiosa.

Con lo scorrere dei turni, tuttavia, molto probabilmente ci troveremo a dover giocare carte che andranno a creare intervalli enormi… Laddove si avvicinava la nostra vittoria, è probabile che arrivi una sonora disfatta! Infatti, anche se piazziamo la nostra ultima carta, potremo cantar vittoria solo se nessuno potrà lanciarci cabanghe (e magari vincere al posto nostro!)!

Il giocatore attivo stava per chiudere la partita ma è stato costretto a giocare un 9 rosso… Sono arrivate due “cabanghe”, 8 e 3, con due relative nuove carte da aggiungere al suo mazzo…

Se un giocatore gioca nella stessa fila (maschera) in cui ha giocato il giocatore precedente, è costretto a prendersi una carta penalità.

La partita termina quando un giocatore finisce il mazzo e la mano. Gli altri contano i pallini penalità presenti nelle le carte rimaste in mano. Si può giocare a una sola manche o a più round fino al raggiungimento di un punteggio massimo (il manuale consiglia: 18).

Un giocatore ha chiuso e non ci resta che contare i punti penalità, ossia i pallini presenti sulle carte che ci sono rimasti in mano. In questo caso: 7!

Ritmo e imprecazioni tribali!

Ogni turno è carico di tensione: giocare sicuro o rischiare? Buttarsi o aspettare l’occasione giusta per colpire qualcuno? Giocare nella stessa fila del mio vicino, rimediando una penalità o rischiarne di più giocando in una fila con un intervallo maggiore? Il ritmo è serrato, le partite durano poco (circa 15-20 minuti), ma il divertimento è assicurato — soprattutto se si gioca in 4 o più!

Cabanga! è un filler brillante e irriverente, che fa dell’interazione e dei colpi bassi il suo cuore pulsante. Non inventa nulla di nuovo, ma mescola elementi classici — come le sequenze numeriche e il take-that — in modo estremamente efficace.

Il gioco è adatto davvero a tutti, ma richiede una certa prontezza e capacità di osservazione. I giocatori più giovani o più riflessivi potrebbero sentirsi sotto pressione, soprattutto quando il tavolo è affollato. Al tempo stesso, in meno giocatori perde mordente: in tre, la meccanica “Cabanga!” si attiva meno spesso, la tensione cala e il gioco rischia di diventare una semplice corsa a scartare le proprie carte.

Viceversa, in 6 è un vero e proprio delirio, in cui la vittoria, anche se sembra a una carta di distanza… può allontanarsi in un istante.

Insomma, è il tipo di gioco che risuona di risate, esclamazioni improvvise e piccole vendette, perfetto per alleggerire l’atmosfera o dare il via a una serata di gioco. Il tutto con una regola sola: mai distrarsi!

Lo abbiamo “testato” con decine di giocatori di diversa esperienza ed è sempre piaciuto a tutti. Sicuramente è uno dei principali pretendenti al titolo di “gioco dell’estate”!

Pro:
☝ Regole semplici, spiegazione rapida
☝ Ottima interazione, urla e risate incluse
☝ Brilla in 5-6 giocatori

Contro:
👇 In 3 giocatori rende meno
👇 Non consente distrazioni


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