Michael: molte lamentele ma perché?

Billy Milligan. Ne avete mai sentito parlare?
Stiamo parlando di un caso mediatico che sconvolse gli Stati Uniti d’America. Un criminale affetto da disturbo dissociativo dell’identità.
Fin qui nulla di strano se non fosse che queste personalità raggiunsero un numero spaventosamente grande ovvero ventiquattro.
Su queste e sulla loro risoluzione si basa Michael il gioco edito da Mancalamaro o meglio… Darkalamaro di cui vi andrò a parlare.



La storia in breve

Milligan, nato nel 1955 e morto nel 2014, nell’arco della sua vita è stato arrestato diverse volte. Furono diversi i capi d’accusa di cui fu reo già dai 17 anni quando, dopo aver violentato due prostitute, fu affidato al campo correttivo giovanile.
A vent’anni fu arrestato per rapina di stupefacenti ai danni di una farmacia oltre a svariate rapine a mano armata nelle piazzole di sosta ma il vero inizio di tutto si ebbe nell’ottobre del 1975 quando venne arrestato per rapimento, rapina e stupro ai danni di tre studentesse della Ohio State University.
Venne riconosciuto da tutte e tre e incastrato dalle impronte digitali lasciate sull’auto di una delle ragazze.
Durante il processo emerse un comportamento strano da parte dell’accusato che, ogni volta che veniva interrogato, sembrava essere una persona diversa. Milligan seguì un percorso terapeutico in cui si tento di far “fondere” tutte le personalità di modo che Billy potesse prendere coscienza delle altre personalità. Per fare questo il dottor Harding convinse le personalità a comunicare con Billy da sveglio, così da superare l’amnesia.
Il processo si concluse con l’assoluzione per infermità mentale.

«Adesso mi rendo conto che quando la polizia venne a prendermi a Channigway, in realtà non sono stato arrestato. Sono stato salvato. Mi dispiace che delle persone abbiano dovuto soffrire prima che ciò accadesse, ma mi sento come se dopo ventidue anni alla fine Dio avesse deciso di sorridermi.»



Il gioco

Michael riproduce sul tavolo del giocatore questo concetto di “fusione”. Da 1 a 4 giocatori saremo degli psichiatri che dovranno appunto riuscire a risolvere tutte le 24 personalità di Michael interagendo con esse e soddisfacendo le loro richieste.
Ho sentito molte critiche su questo gioco, specialmente sulla rigiocabilità. Non mi soffermerò molto sulle regole del gioco ma piuttosto proprio su questo aspetto.
Stiamo parlando di un memory game, questo è bene precisarlo. Qualcuno lo ha definito legacy, qualcuno one-shot. Onestamente su queste due affermazioni non mi trovo d’accordo specialmente sull’ultima visto che il gioco può essere rigiocato tranquillamente.
Il vero problema semmai è l’effetto sorpresa che viene meno di partita in partita ma questo è, secondo me, un gusto personale.
Nel gioco dovremo assegnare delle carte “oggetto” alle personalità al tavolo. Per farlo avremo a disposizione 4 round (sessioni) e non dovremo mai far andare lo stress del paziente oltre il valore massimo di 9.
Scoprire le carte dichiarazione delle personalità per la prima volta è un’esperienza notevole. Il gioco conta molto sull’aspetto dell’ambientazione e in questo riesce benissimo. È possibile tramite QR Code presente sulle istruzioni avere persino la colonna sonora per le partite che si effettueranno.
Ovviamente di partita in partita sapremo benissimo a chi andrà cosa ma l’imprevedibilità viene data dagli oggetti iniziali, che sono sempre casuali, e dalle personalità escluse, sempre a faccia in giù.
Questo offre quindi una leggera variabilità al set-up e quindi rende il gioco giocabile nuovamente di per sé.
Ovvio che, se si vuole essere stupiti ogni volta dalla naturale sensazione d’ignoto con cui il giocatore affronta un gioco in cui non è possibile leggere carte, rivelare personalità e personaggi di cambio sessione fino a quando non li si gioca effettivamente beh, chiaro non è possibile.
Ho letto frasi come ” Peccato, occasione sprecata”. Ma in che senso?


Il gioco costa meno di 20 euro, ha materiali ottimi e disegni eccellenti. Un’ambientazione particolare, che ha la forza di trattare un tema raro su un tavolo da gioco. Io personalmente l’ho trovata un’ottima occasione di apprendimento verso un fatto di cronaca di cui non avevo memoria.
Ve ne parlo con 4 partite all’attivo in cui non sono ancora riuscito a finire la partita e a risolvere tutte le personalità. Non ci sono arrivato nemmeno lontanamente.
Vuoi perché non mi ricordo bene tutti i personaggi e cosa chiedono (anche essere smemorati e non ricordarsi un ca**o aiuta a non essere dei biechi criticoni eh?), oppure vuoi perché anche la mia compagna si ricorda meno di me e quindi non è che ci si aiuti un granché, stiamo ancora a provarci.
Probabilmente lo lasceremo anche decantare un altro pochino così da scordarci anche qualcos’altro. Di sicuro non abbiamo il brrrrrrrrrr della prima volta anzi, ci incazziamo perché sappiamo che quell’oggetto non lo abbiamo e non riusciamo a far quadrare i pezzi. Secondo me il discorso è sempre su cosa ci si aspetta anzi, su quali aspettative ci facciamo noi da soli. Per quale motivo un gioco come questo dovrebbe essere diverso da questo? Quali sono le migliorie che avreste apportato? Oppure come avreste stravolto il gioco? Avreste fatto uscire espansione per renderlo più variabile? Vi da fastidio che una volta finito non sapete più cosa farvene? Beh, regalatelo. Vedrete che aiuterete molte persone a scoprire giochi da tavolo nuovi (non ci si lamenta sempre di questo? che la gente compra solo Monopoly?) Vi da fastidio aver speso 18 euro? Rivendetelo a 10 e piangete la metà. 
Sarò polemico ma molte volte trovo sterili alcune critiche che vogliono mettere in risalto presunte criticità di alcuni giochi. Soprattutto quando c’è gente che sono anni che gioca ai Coloni di Catan o Carcassone e ancora dice che si diverte…. e annamo su…
Trovo che Michael sia nel complesso un buon prodotto e come me la pensano pure tutti gli altri me…non è vero?
– Certo!
– Zitto!
– Ridammi i soldi
– Ho già detto che scrivi malissimo?
– La questione atavica tra American e German…
– Arieccolo questo con ‘ste fisse…

Mancalamaro non ha in nessun modo sponsorizzato questo articolo e non ci ha fornito la scatola demo.

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